Sole (non fa freddo nonostante siano i “Giorni delle Merla”)
Ascolto W. A. Mozart – Requiem

Quest’anno su internet s
to vedendo tanti post e video su Candelora (Imbolc, Candlemass), non so se ce ne siano stati molti anche negli anni scorsi (non ci ho fatto caso), o se quest’anno è una Candelora “particolare”; per me
la è sicuramente e per una motivazione ben precisa.

Vorrei anch’io scrivere qualcosa di bello su Candelora, perché è uno dei miei sabba preferiti: alla mia personale classifica dei sabba, ci stavo pensando ieri mentre il bucato girulava nella macchina lavatrice (nota attività stregonica settimanale ^_-).
Poi, pensandoci, ho realizzato che il significato religioso/spirituale/profondo/meditativo/di preghiera delle nostre feste è un aspetto che abbiamo trascurato un po’, perché dato per certo (non scontato), sicuro, sempre uguale, dando più rilevanza all’aspetto pratico/rituale/manuale/ritualistico e anche perché soprattutto, quando nei primi anni duemila cominciarono a spuntare decine di sitarelli wiccan/fotocopia, non vi si trovava altro che meri elenchi di arnesi e di sabba con relative quattro righe di spiegazioni, tutte uguali e non abbiamo mai voluto cadere nella stessa mediocrità; nel significato delle feste, c’è altro che due righe di spiegazione scopiazzate qua e la.
Negli ultimi tempi sento la Dea molto presente nella mia vita, non ho mai dato una personificazione precisa alla Dea, l’ho sempre pensata semplicemente come Natura, raramente come Luna, Diana, Aradia o Minerva, negli ultimi tempi è semplicemente più presente e tangibile. Ciò mi destabilizza leggermente ma in senso buono, è come bere una dissetante bibita frizzante al limone.

Candelora è uno dei quattro Sabba Maggiori della ruota dell’anno e non a caso cade esattamente a metà fra il Solstizio d’Inverno e l’Equinozio di Primavera, è come se fossimo a metà fra il periodo più buio dell’anno e quello in cui ci sarà un nuovo equilibrio.
Dovrebbe essere il momento di un nuovo inizio, il momento in cui utilizziamo le energie ritrovate e rinnovate per realizzare noi stessi in generale o un aspetto della nostra vita in particolare.
Siamo ancora in inverno, fa ancora freddo, ma nell’aria c’è un cambiamento
appena percettibile: se c’è il sole, esso tenta in qualche modo di riscaldare il mondo, si sentono i primi cinguettii, si vedono le prime foglioline sbucare dai tuberi sotto terra, il clima è meraviglioso.
Idealmente, a Candelora, come per i semi, si prepara il terreno per far avverare gli intenti che abbiamo espresso, scritto su pergamena e appeso al ramo di melo a “Inverno”.
Nella tradizione Celtica e in tutte quelle nordiche in generale, la dea associata a Imbolc è Brigid che, schioccando le dita, i cristiani hanno fatto diventare Santa Brigida.
Brigid è la dea celtica della creatività, della guarigione e della forgia, fu venerata in seguito anche dai romani che la assimilavano a Minerva (l’ho letto su Wikipedia ^^’)
Brigid ci aiuta a far emergere le ferite dell’anima, i blocchi che abbiamo a causa di ciò che non abbiamo ottenuto e a cambiare ciò che ci fa stare male.

Ci sono due lavoretti molto belli da fare dedicati a Brigid uno è la famosa Croce di Brigid in cui quest’anno mi sono cimentata anch’io per la prima volta con un bello spago di juta che avevo in un cassetto da anni, ma si può fare con diversi materiali: le striscioline di carta, il vimini, gli steli di lavanda, le spighe di grano, lo spago e la lana, insomma tutto ciò che sia pieghevole e resistente; il secondo lavoretto è la bambolina sempre con gli stessi materiali. In rete ci sono molti consigli a riguardo.

Le candele sono le protagoniste indiscusse di questa festa, in questo periodo da anni, faccio tutte le candele che mi servono, ad esempio un grosso cero che tengo acceso durante le mie attività stregoniche giornaliere, due ceri da altare, una candela per ogni sabba e una per ogni esbat e così via, se siete interessati a farvi da soli le candele, dopo i primi due o tre anni diventerete bravissimi a capire quante ve ne serviranno durante tutto l’anno.
Di solito in questo periodo in Accademia vi svelo i miei segreti pratici sulle candele, non appena sarà possibile riunirsi ho intenzione di recuperare tutto il tempo perso.
Un’altra attività che sono solita praticare a Candelora, è la presentazione degli oleoliti per la guarigione come ad esempio, Angelica, Basilico, Alloro, Camomilla, Rosmarino, Lavanda. che io stessa produco nel periodo estivo
I nuovi strumenti come coltelli, bacchette, bastoni, grimori, sono altre cose che “presentiamo” e consacriamo” a Candelora perché possano servirci sia nel sacro cerchio che nell’attività stregonica di ogni giorno.

Accendiamo il fuoco e rimaniamo qualche minuto nella sua contemplazione, bruciamo gli intenti del ramo di Melo del Solstizio di Inverno per ottenere ciò che desideriamo.
Non compro e non benedico semi in questo periodo, lo faccio dopo 28 giorni; mi reco al più vicino corso d’acqua che è un torrentello appena fuori dal paese (immaginando ahimè che sia una fonte dedicata a Brigid) e immagino che le mie preoccupazioni e le difficoltà mie e della mia famiglia, scorrano via lentamente con l’acqua.
Non parlerò di corrispondenze perché non sono il mio forte, sia per quanto riguarda colori, pietre,
erbe e decorazioni, mi lascio guidare dal momento.
Candelora è sicuramente una delle feste più belle e significative della Ruota dell’Anno, per me è un bel periodo proprio per il clima sia meteorologico sia spirituale che si respira.
E anche la Candelora dobbiamo trascorrerla da soli perché non possiamo vederci ç_ç Non vedo l’ora di poter tornare in Accademia e abbracciarvi tutti.

A proposito vi invito a controllare la pagina Facebook dell’Accademiadelle Arti Magiche di Torino perché in sostituzione delle lezioni in aula, stanno programmando un mare di serate su Zoom per davvero tutti gli interessi: si va da Magia Pratica ad Arti Divinatorie, alla Magia della Cera, a Grimorio, Libro delle Ombre e Libro Specchio, alle Pietre ai Talismani, la maggior parte delle quali, sono gratuite.
Ci vediamo su Zoom!
Sara


Se c’è il sole a Candelora, de l’inverno semo fora, ma se piove o tira vento, de l’inverno semo dentro
Detto popolare

Chiacchiere e Candelora (Candlemass, Imbolc, Giorno di Brigid, Giorno di Santa Brigida).

domenica 31 gennaio 2021

Sole, no freddo.
Ascolto: G. Rossini – Italiana in Algeri - Overture

Che brutto periodo, sono stanca anche quando non faccio niente, non ho idee, non sono creativa e sono annoiata e non avendo svago, il lavoro mi pesa enormemente più del solito.
In più sono NERA con i soliti stronzi che non hanno ancora capito CHE NON VI DOVETE MUOVERE DA CASA, NON VI DOVETE ASSEMBRARE, ALTRIMENTI NON NE USCIAMO PIÙÙÙ!!!
Se passiamo in zona rossa, i furbi affollano i navigli e le vie dello shopping il giorno prima, li prenderei a schiaffoni da buttarceli nei navigli; passo in centro al paese per andare dal dottore: tre o quattro davanti al bar di qua, tre o quattro di la, spesso senza mascherina, niente, N.C., “non capisce”.
Andate pure avanti a comportarvi come i soliti italiani, che la prossima volta che riusciremo ad uscire
avremo bisogno il deambulatore.

Oggi però non ho fatto la talpa, c’era un bel sole e sono stata un paio d’ore fuori a pulire, il ventone dei giorni scorsi aveva staccato la pittura dal muro della casa vicino che è finita tutta nel mio prato, ho tolto un bel po’ di foglie, ho potato un paio di cespuglietti, pulito il marciapiede, chiacchierato con tutti i vicini, almeno ho preso un po’ d’aria.
Sto lavorando un po’ ad uncinetto a un progetto che avevo già in mente da un po’ ma che sta andando a rilento, un po’ perché continuano a chiudermi i negozi a singhiozzo e faccio fatica a reperire i filati, un po’ perché mi fa male la mano: sono a circa due terzi, poi vorrei fare un bell’animaletto buffo per il mio adorato Danielino.

Poi, per la prima volta in vita mia, mi è venuta voglia di aggiungere il sapone ai lavori per Candelora (oltre alle candele e agli olii), ci avevo già provato molto tempo fa, quando c’era ancora Il Sussurro delle Streghe per il laboratorio di saponificazione con Mandragora, ma ricordo di averlo fatto con poco entusiasmo. Invece ora, in pochi giorni, mi è venuta l’idea (ed è venuta nello stesso momento alla mia adorata amica Ilaria), avrò visto cento video di tutti i tipi e ho già ordinato il materiale, c’è un momento per tutto. Sono un po’ (tanto) preoccupata per la soda caustica perché sono la regina dei maldestri, ma quella parte li gliela faccio fare a mio fratello che è più abile. Ovviamente verrò qui a registrare i miei esperimenti. ^^’
Girulando su Amazon mi è apparso questo libro nei consigliati:

Chi mi conosce sa che non consiglio di praticare tradizioni lontane dal posto in cui c’è la propria ascendenza famigliare, ma se avessi dovuto immaginare di avere un’altra tradizione, sarebbe stata sicuramente quella di Avalon. Primo perché esattamente come per me, per gli Avaloniani c’è la Dea, stop, del dio non sanno proprio cosa farsene, poi perché sono sempre stata appassionata del Ciclo Arturiano e poi perché obbiettivamente sono posti stupendi, la zona di Glastonbury nel Somerset è verde e tempestata di meleti, vi scorrono acque di fonti naturali e millenarie, c’è una enorme quantità di misteri e tradizioni e deve davvero esserci un grande alone di magia palpabile in ogni cosa.
 L’ho appena iniziato ma ne farò sicuramente una recensione.

L’Accademia delle Arti Magiche di Torino ha fissato una data per la diretta Facebook per fare una chiacchierata su resine e incensi, sarà sabato 27 febbraio intorno alle 21.
Questo solo per quanto mi riguarda personalmente perché le serate in calendario sono tante e per tutti gli interessi. La prima se non sbaglio sarà il primo di febbraio quando, in occasione di Candelora, si parlerà della cera in magia.
Tutti questi eventi sono descritti nella pagina FB dell'Accademia di Torino, nell' attesa di poter ricominciare a fare tutte queste belle cose tutti insieme in aula.
Speriamo presto.
Sara

Chiacchiere e data della serata incensi

lunedì 25 gennaio 2021

Leggi anche la parte I II III IV V VI VII e VIII 
Ascolto: A. Vivaldi - Concerto RV 428 in Re maggiore - Il Gardellino – Allegro.
Oggi sole, freddo.

Vorrei condividere qualcuna della mie ricette per misture con voi.
All'inizio ho attinto dai libri (lo faccio ancora), ho preso le ricette, le ho usate, modificate, ho mischiato ingredienti e ne ho create a seconda dei miei gusti. Non ho ricette segrete che tengo soltanto per me, anzi, il mio intento è quello di diffondere la parte importantissima della spiritualità pagana che sono le misture., il problema della condivisione è che magari, essendo appassionata da decenni ho a disposizione più materiale e utilizzo ingredienti particolari, ma non certo che non voglio condividere.
In Accademia, abbiamo una raccolta di ricette per misture
che comprende anche quelle di quando abbiamo cominciato a celebrare con il primo gruppo nel 2002 e l'Accademia non c'era ancora; ad ogni Giro di Ruota "rinnoviamo" le ricette e tramandiamo a chi ci fa l’onore di seguirci.
Siamo sempre alla ricerca della mistura giusta per il giusto momento:
ci mettiamo al tavolo con carta e matita per unire cervelli, materiali, significati simbolici e tradizione; ricordo qualche tempo fa che abbiamo girato le erboristerie di mezza Torino alla ricerca dell’Eufrasia e che non trovandola, l’abbiamo
sostituita con l’uvetta sultanina! ^_^

CONCETTO di RINNOVO
Quando troviamo la mistura perfetta per noi e il nostro scopo, la usiamo ma non la terminiamo mai; vi spiego.
Prima di tutto, scriviamo accuratamente, precisamente e con dovizia di particolari (compreso il tempo meteorologico ^_^) gli ingredienti e le dosi.
Quando il contenitore della mistura è ad un quarto dall’essere esaurito rinnoviamo la miscela con gli stessi ingredienti e nello stesso modo. Rinnoviamo questa pratica da due decenni perché crediamo che in questo modo, la mistura crei dei ricordi di tutto il tempo e dei rituali e delle celebrazioni che ha vissuto. 

Quindi il difficile è stato trovare ricette da proporvi con ingredienti facilmente reperibili e non troppo costosi, ho fatto del mio meglio.
Il consiglio della Strega Sarina: se cercate nei post precedenti ci sono altre ricette nascoste qua e la ^_-

PROCEDIMENTO
Accendete una candela (io ascolto spesso musica ambient o le campane tibetane o i suoni della natura o quelle musiche "neurali"...), sedetevi in posizione comoda con il necessario per la fumigazione davanti a voi gettate la mistura sulla pietra rovente o sul carboncino.
.
Visualizzate una nube viola (il colore della magia) che vi circonda, diventa sempre più grande, riempie la stanza e voi stessi (se siete maghi della visualizzazione potete anche tenere gli occhi aperti). Fumigate finché il fumo vi circonda. Continuate per qualche minuto a visualizzare la nube che entra nella stanza e che vi pervade, desideratelo fortemente e alla fine siate convinti del fatto che il vostro intento è raggiunto. 
Vi ricordo che tutti gli ingredienti, devono essere ben secchi.

RICETTE

1. Portare spiritualità e magia nell'ambiente. 
Resina di Abete Comune 1 parte
Aghi di Abete Comune    2 parti
Bacche di Ginepro           1 parte
Olibano                        3 parti
(per misurare le parti potete usare un cucchiaino)
Pestate nel mortaio le resine e le bacche di Ginepro un ingrediente per volta, tritate gli aghi di abete con la mezzaluna, amalgamate bene tutti gli ingredienti.
Uso questa mistura quando voglio “fare o iniziare qualcosa di magico”, quando sento che intorno a me non c’è magia e voglio che ritorni, quando sto per celebrare un sabba o un esbat e voglio riportare nell’ambiente la spiritualità adatta al quel momento 

2. Sognare ciò di cui abbiamo bisogno per guarire.
Foglie di Salvia        3 parti
Aghi di Rosmarino  1 parte
Aghi di Ginepro       1 parte
Olibano                    2 parti

Sbriciolate le foglie di Salvia e togliete gli aghi di Rosmarino e di Ginepro dai rametti, pestate l’Olibano nel mortaio. Amalgamate bene tutti gli ingredienti ed seguite la fumigazione come spiegato per la prima ricetta.
Questa miscela libera le energie della Natura per intervenire nelle guarigioni favorendo sogni in cui avremo le risposte di cui abbiamo bisogno su come “guarire”.

3.
Protezione dalle energie negative e contatto con quelle positive.
Legno di Abete Comune  1 parte
Corteccia di Pino            1 parte
Legno di Ginepro            1 parte
Olibano                           4 parti

Riducete in polvere gli elementi legnosi usando una lima o un potente tritatutto (oppure acquistate le polveri già pronte), pestate l’Olibano nel mortaio e amalgamate bene e fumigate come spiegato nella prima ricetta.
Il fumo
balsamico di questa ricetta fornisce protezione contro le energie negative e ci mette in contatto con quelle positive.

4. Calmare, riequilibrare, favorire il “sonno” la notte prima del sabba.
Rosmarino                          1 parte
Resina e corteccia di Pino   4 parti
Bacche di Ginepro              1 parte
Olibano                               2 parti

Togliere gli aghi di Rosmarino dai rametti, pestare accuratamente nel mortaio, prima la resina e la corteccia di Pino, poi l’Olibano, aggiungere le bacche di Ginepro.
Questa miscela ha un profumo resinoso, “arcaico” da fumigare la sera che precede il sabba. Predispone al contatto con le forze della Natura e ai misteri della Dea.

5. Visualizzazione, meditazione, reiki, concentrazione (centering), radicamento al terreno (grounding).
Olibano                       1 parte
Mirra                           1 parte
Benzoino di Sumatra  1 parte

Pestate nel mortaio i tre ingredienti fino ad ottenere una polvere grossolana.
È utile fumigare questa miscela prima di ogni attività come gli importantissimi esercizi di visualizzazione per la pratica magica, il Reiki, la meditazione, il radicamento e la concentrazione. Seguite le istruzioni riportate all’inizio, ma usatela a piccole dosi perché si tratta di tre “basi” per misture molto potenti usate contemporaneamente                                                

6. Prendere decisioni
Mirra         3 parti
Cannella   1/2 parte
Storace     1/2 parte
Verbena      3 parti

Pesate bene la mirra nel mortaio fino a ridurla in polvere grossolana, unite la verbena, lo storace e la cannella e amalgamante bene.
Questa mistura dissipa l’indecisione, rischiara la mente sul da farsi e aiuta a prendere decisioni, da quella più semplice a quelle più importanti. Seguite il solito procedimento per la fumigazione.

7. Guarigione.
Canfora             1/2 parte
Olibano             3 parti
Fiori di Lavanda  1 parte
Mela essiccata    1 parte

Pestate l’Olibano nel mortaio
fino a polvere grossolana e riducete la Mela il più passibile, aggiungete i fiori di Lavanda, e la Canfora (attenzione alle dosi perché la canfora copre tutto), amalgamate bene e fumigate. In tempi normali (non Covid) la mistura è perfetta per quando in casa c’è l’influenza (il male stagionale), si è tutti malaticci e la cosa si protrae per settimane. Si sente subito il cambiamento delle energie nell’aria e in poco tempo l’influenza se ne va.

8. Avere nella propria vita autostima, considerazione e amore
Mirra                                           
3 parti
Storace                                        
1 parte
Petali di Rosa                              
3 parti
Zafferano
(in polvere o stimmi) 1 parte

Sbriciolate i petali di rosa con le mani, pestate la mirra nel mortaio e aggiungete lo Storace e lo Zafferano, miscelate bene e fumigate.
Usate questa mistura quando sentite
di avere poca autostima e la cosa si riflette anche sugli altri portandovi ad avare poca considerazione, Usatela con cautela perché è molto potente.

9.
Risvegliare la creatività
Legno di Sandalo      1 parte
Mirra                         1 parti
Petali di Rosa            1 parti
Benzoino Sumatra     1 parti

Pestate nel mortaio il Sandalo o acquistatelo in polvere, fate lo stesso per la Mirra e il Benzoino, aggiungete la rosa sbriciolata con le mani.
Questa mistura risveglia le capacità creative e libera la fantasia.

10. Dar sfogo alle proprie emozioni.
Olibano         3
parti
Coriandolo    1
parte
Dammar        1
parte
Salvia         1/2 parte

Sbriciolate le foglie di Alloro e pestate nel mortaio l’Olibano, il Dammar e il Coriandolo, mescolate bene.
Questa mistura interviene quando ci si sente bloccati, quando si sente un groppo in gola, quando si ha bisogno di piangere. È il Dammar che fa fluire le emozioni e il
Coriandolo potenzia l’azione.

11. Divinazione
Alloro                   1/2 parte
Mirra                     2 parti
Benzoino               2 parti
Legno di Sandalo  1 parte

Mirra e Benzoino vanno pestati nel mortaio e ridotti a polvere grossolana, si aggiungono le foglie di alloro sbriciolate e il Legno di Sandalo.
Da fumigare per preparare se stessi e l’ambiente alla divinazione e durante il consulto, con qualunque mezzo divinatorio.

12. Il contatto con la divinità.
Olibano                3 parti
Resina Mastice
    1 parte
Fiori di Lavanda  1 parte
Petali di Rosa      1 parte

L’ultima mistura che vi propongo è la più importante, cioè quella per
sentire la presenza della divinità. quando abbiamo veramente bisogno di una mano sulla spalla.
Pestate l’Olibano
e il Mastice nel mortaio separatamente e sbriciolate la Lavanda e la Rosa. ben secche.
Chiudete gli occhi e immaginate che il fumo della mistura arrivi fino alla Dea, lasciate che il profumo vi aiuti a guardare in alto e che vi trasmetta una sensazione di luce.

P
er ora mi fermo qui, ma vi assicuro che in futuro non mancheranno altre ricette e altri esperimenti.
Prendete queste misture, provatele, modificatele sui vostri gusti e su ciò che avete a disposizione, fatele vostre, sono solo basi su cui costruire il vostro personale ricettario magico per la vostra pratica magico/stregonica.

Considero concluso questo viaggio profumato
che abbiamo compiuto attraverso le resine di creature meravigliose che ci circondano e di cui spesso non ci accorgiamo nemmeno.
Grazie a chi mi ha seguito, spero di esservi stata utile.
Sara

Scuola di Incenso (nove). Dodici ricette per misture.

domenica 17 gennaio 2021

Ascolto: Gabriel Fauré - La Pavane Op.50 - Fa diesis minore..
Poco sole, freddo.

Anche quest’anno siamo riusciti a toglierci le feste dalle balle, e anche se, causa Covid, forse sono state leggermente meno fastidiose perché sottotono, per me è sempre un periodo orribile.
A peggiorare le cose ci si è messo anche il tempo: ha piovuto tutti i santi giorni dal 27 di Novembre al al 6 di gennaio circa, con la sola interruzione di una nevicata da diu il 28 dicembre e una più contenuta il 1 gennaio, uno schifo.
Mi spiace ma non posso esimermi dal lamentarmi delle feste, ne dell’acquitrino schifoso che è la Pianura Padana.
Ed è proprio un peccato perché quando in inverno c’è quel sole che se stendi le lenzuola la mattina, la sera sono asciutte e quel freddo pungente, io mi alzo, “sbaracco” le finestre respiro profondamente, mi sento immediatamente di buon umore, mi metto il golfino ed esco in cortile, il freddo mi rende la mente lucida. Stamattina mi sono messa fuori a pulire la bicicletta con meno due gradi centigradi..

Non so come spiegarlo meglio ma questo per me è un momento molto spirituale, la Dea è spesso nei miei pensieri. Sarà perché sono così legata alla terra, e lei è li, che sembra stia dormendo ma in realtà sta rigenerando le sue forze.
L'impossibilità di vedere il gruppo mi toglie anche l’emozione di celebrare i Misteri della Dea, cosa di cui ho sempre bisogno; da soli non è la stessa cosa.
Siamo al 9 di gennaio e la sera ho già percepito qualche minuto in più di luce, di solito me ne accorgo più avanti, verso il 20.
  
Negli ultimi tempi ho fatto solo qualche acquisto “resinoso”, perché il “regalo grosso” che mi sono fatta appena prima di natale, mi è costato quattrocento quindici euro di riparazione della caldaia; forse non tutti sanno che quattrocento quindici euro sono più di ottocentomila lire italiane…
Visto che gli acquisti sono inerenti la mia scuola di incenso qui sul blog, volevo parlarvene ma piuttosto che elencare tutto per iscritto, ho preferito registrare un video spacchettamento, sono una schiappa ma mi ci diverto:

Ho “imbarattolato” tutto, ma per ora ne ho provate solo un paio, e sono ancora tutte sparse in cucina, poi sono da ordinare e catalogare perché se non si tengono in ordine, finisce che non si usano, non mi scapicollo perché so che quando è il momento giusto, le cose poi succedono (la filosofia!).
Ho visto “Il rito delle streghe” (The craft legacy), il film “dovrebbe” essere il seguito di “Giovani streghe” (The craft) del ‘96. Giudizio: se avessi speso i soldi per andare a vederlo al cinema,
sarei decisamente contrariata.

Edit 12/1 Sole freddo
Ascolto G.F. Haendel Passacaglia in Sol minore

Domani ci vaccinano e devo dire la verità, ho un po' paura, però è l'unico modo per uscire da questa situazione, tra l'altro speravo che si riuscisse ad arrivare al cinquanta per cento di vaccinati entro giugno e invece, siamo ben al di sotto di questa percentuale. 
Stamattina alle sette e trenta c'era questo bel cielo:

e nel prato saltellavano tre di questi cosini piccolissimi:

Non li avevo mai visti e ho letto che sono cinciallegre, che vivono nei frutteti e nelle conifere di prima collina, che il loro canto è magnifico e che sono insettivori ma che in inverno si accontentano di semi e bacche. Non avendo altro, ho sbriciolato qualche fetta biscottata nel prato, sperando che gradiscano.
Per quando mi riguarda queste sono due meravigliose manifestazioni della Dea che anche se non ce ne accorgiamo, ci circonda ogni giorno con la sua presenza (tranne in estate).
Sta a noi riconoscerla e renderle grazie.
Sara 

Chiacchiere, acquisti, feste

martedì 12 gennaio 2021

Leggi anche le parti I II II IV V VI e VII

Ma dopo tanta teoria, tanti nomi in latino e dopo aver fatto il giro del mondo su spire di fumo profumato, adesso che conosciamo questa montagna di resine, cosa ci facciamo?
Non voglio lasciare fuori nessuno, non mi interessa escludere chi non ha mai tenuto in mano un grano di Olibano, anzi.
Avrei speso meno e meglio se, quando ho iniziato a comprare, avessi avuto qualche consiglio. Quindi mi scuso se a qualcuno, ciò che segue sembreranno banalità.

La prima cosa da fare è procurarsi le resine e non facile come dirlo, non c’è un grande mercato nemmeno nel duemila ventuno, ma rispetto a venti anni fa, le cose sono migliorate molto: la new age, le discipline orientali e film e serie fantasy hanno aiutato noi pagani a sdoganare molti aspetti della nostra pratica inclusa la fumigazione e di conseguenza le resine che servono a tale scopo.
Poi, non sempre quello che si trova è di buona qualità, (attenzione anche ai prezzi) ma se vi appassionerete, con il tempo riuscirete a riconoscere subito un buon prodotto da uno scadente, anche in fotografia.
Avendo letto ciò che ho scritto del Sangue di Drago, lo comprereste questo nell’ immagine?

Avrete bisogno le resine dicevo (se vuoi sapere dove reperirle, chiedimelo), ad esempio potreste cominciare con Olibano, Mirra e Storace o Benzoino, massimo cinquanta grammi per specie sono fin troppi per fare diverse prove e farvi un’ idea di cosa, come sono e se vi piacciono o no; la vostra corteccia cerebrale comincerà a registrare i profumi creando nuovi ricordi.

Poi avrete bisogno un supporto, all’inizio non comprate incensieri costosi, un vecchio piattino sacrificabile (perché con il gran calore a volte, si spaccano), di ceramica, di terracotta o di pietra andrà benissimo, evitare il vetro che si spacca più facilmente, i materiali infiammabili come il legno e il bambù e quelli brutti come la plastica e la resina
Poi bisogna creare una barriera tra il piatto e la fonte di calore: qualcuno consiglia di mettere una manciata di sale grosso, funziona, ma a me non piace, non so spiegarvi bene il perché quindi non lo faccio. Adesso uso le ceneri di un ventennio di fumigazioni (in mancanza potrei usare la cenere del camino), all’inizio, non mi ricordo perché, ero andata a comprare la sabbiolina per gli uccellini (i misteri di Sarina).

Le pastigliozze di carbone, invece, sono da comprare. Ne esistono a bizzeffe di diverse dimensioni e le vendono dappertutto e siccome invece le resine non si trovano, non capisco vendendo i carboncini, cosa pensano che la gente ci bruci sopra ^^' (ma forse vanno bene anche per il narghilè).

Quelle piccine sono da 2,2 cm, sono perfette se c’è poco tempo ma non volete rinunciare al vostro pizzico di incenso, per una mezz’oretta di meditazione, divinazione o centramento e per non usare una pastiglia più grossa e poi sprecarla.
Quelle medie sono standard, intorno ai tre centimetri e ce ne sono un milione di marche, mi sono spaccata il cervello per trovare quelli italiani perché si dice (chi le dice ‘ste cose, non si viene mai a sapere) che siano meglio degli altri... le ho provate, ho notato piccole differenze.
Quelle grandulone, invece, sono da quattro centimetri e per me sono una scoperta nuova e graditissima, ci sono anche da cinque cm, ma si trovano solo in confezione da cento pezzi e costano un occhio. Non vi so dire quanto tempo durino con esattezza i diversi formati e ciò che è indicato sulla scatola spesso non corrisponde alla realtà. Tutto dipende dalle esigenze e dalla pratica di ognuno.
Tutti e tre questi formati, contengono salnitro (nitrato di potassio KNO3) che è ciò che li fa accendere; il salnitro è igroscopico, cioè assorbe l’acqua dall’ambiente circostante, per cui questi cosi sono da tenere all’asciutto: io li tengo in un vaso ermetico pieno di sale, ma comunque, dopo un po’ fanno fatica ad accendersi.

Un altro inconveniente di queste pastiglie di carbone è che una volta accese puzzano di carbone (ma vaaaa???), le migliori solo per i primi minuti, quelle di minore qualità, per tutta la combustione.
Questo da adito a due co
nseguenze di cui tenere conto (torno seria) una è che non tutti amano l’odore di carbone e anzi, tanti non lo sopportano proprio, la seconda è che, se volessimo essere precisi (io in realtà non me ne curo), anche le sostanze contenute nel carboncino potrebbero avere una valenza magica (ad esempio associata a Marte) e andare a sminuire o accrescere le proprietà delle sostanze che poi andiamo a fumigare o addirittura ad inficiare il risultato delle nostre operazioni (spero di essermi spiegata). 
Ci sono un paio di soluzioni a questi due problemi.
Una delle due sarebbe (condizionale) quella di usare il cubotto che si vede in foto; è carbonella di legno di cocco del tutto naturale, senza salnitro, è inodore e una volta acceso, dura un’ eternità, ma a sperare che si accenda, ci vuole veramente tanta fede negli Dei, oppure un drago sputa fuoco. Sono riuscita ad accenderli una volta tenendolo con una pinza sul fornello a gas per più di cinque minuti, la seconda volta mettendolo su un pezzo di brace nel camino. Insomma sono poco pratici.
(Se vuoi sapere come reperire questi oggetti, chiedimelo).
L’ ultimo arnese indispensabile è una pinzetta di qualche tipo (anch'essa sacrificabile perché diventerà irrimediabilmente nera) per tenere il carboncino che sulla fiamma diventa immediatamente incandescente.
Per molti, il fatto di accendere un carboncino sarà un'azione abituale, ma mi rendo conto che per molti altri potrebbe non esserlo quindi ve lo mostro.

Non credo ci sia molto da spiegare ma se avete domande, sono qui apposta.
Come potete vedere nel video, gettando la resina sul carbone ardente, si sviluppa immediatamente una grande quantità di fumo che al chiuso e per molte persone potrebbe essere fastidioso.
Le soluzioni sono due: una consiste nel porre una candelina sotto una pietra piatta e sottile aspettare che si riscaldi molto bene e a quel punto porre la resina sulla pietra: la quantità di fumo che si sprigiona è minima ma il profumo rimane assicurato, il problema è che ho fatto fatica a trovare dei sostegni adatti per la pietra e che ciò che ho trovato è stata solo una soluzione temporanea perché instabile.
La seconda soluzione è questa:

L'immagine (fai clic per ingrandirla) è una gentile concessione di Romeo. Il figlio Alessandro, con Elena gestiscono un negozio (so che si stanno organizzando per la vendita online), che, insieme ad altri meravigliosi profumatissimi prodotti, ha una vasta selezione di resine (e non solo) per fumigazione. (Se vuoi sapere dove si trova il negozio fisico, chiedimelo). 

La colonna a sinistra raffigura un altro metodo per usare il carboncino, la colonna a destra invece, è molto interessante. Si pone la resina su un foglietto di carta alluminio con un goccio d'acqua (la resina deve rimanere bagnata), una retina in mezzo e la candelina sotto a quattro centimetri di distanza in altezza, si evita l’odore del carboncino, il fumo è minimo e il profumo assicurato. Sopra, la procedura comprende un incensiere, ma si può usare anche solo una retina come questa:

ponendo la candelina sempre quattro centimetri sotto la retina (e anche qui non ho trovato sostegni adeguati a separare la retina di quattro centimetri dalla candelina), il foglietto di alluminio sopra la retina e la resina sopra al foglietto con un goccio d'acqua. Il risultato è comunque ottimo.

Ritornando al metodo “classico”, durante la combustione, il carboncino è da sorvegliare, ma quando si esaurisce, rimane li ancora della sua forma originale, ma ormai è composto di cenere inerte, non c’è alcun bisogno di spegnerlo in alcun modo e anzi costituisce una buona ba
rriera anti calore per le successive fumigazioni.

Cosa ci mettiamo
Oltre alle resine, si possono fumigare erbe, foglie, aghi di conifere, corteccia, bacche, pigne fiori, rametti, semi, frutta secca.
Tutto dovrebbe essere ben secco, ma per le resine fresche non è sempre possibile, anzi, a volte sono addirittura ancora molli e appiccicose (come ad esempio il Galbano), in questo caso, per mettere la resina sul carbone, si possono modellare delle sferette grosse come la capocchia di uno spillo: se la resina è molto fresca, come dicevamo, spesso invece che bruciare, fa le bollicine e “caramella”, ma di solito sprigiona comunque il suo fumo profumato.
Bisogna ridurre il materiale da fumigare in piccole dimensioni ma non in polvere: in caso di pezzi troppo grossi, la combustione potrebbe tardare ad iniziare e/o essere troppo lunga e i pezzi annerire e puzzare di bruciato senza fumare; in caso si riduca il materiale in polvere troppo fine, la combustione potrebbe essere istantanea con spreco di materiale o la polvere formare un agglomerato e bruciare come sopra; come sempre la virtù sta nel mezzo.
                               

Misture

Possiamo fumigare una sostanza per volta o creare dei mix che in magia/stregoneria chiamiamo misture.
Le misture sono componenti magici molto potenti, MOLTO POTENTI, che bisogna imparare a conoscere e ad usare.

Generalmente per mistura intendiamo una base resinosa (Olibano o altra Boswellia, Mirra o altra Commiphora, Benzoino di Sumatra, resina di conifera) quindi due, massimo tre altri ingredienti: è meglio non esagerare per non fare confusione, ne pratica ne magica.
Tutti gli ingredienti, vanno "martirizzati", cioè passati al mortaio, uno alla volta o in successione come segue.. 
Si comincia dalle sostanze più grosse e pesanti, si riducono in piccoli pezzi e man mano si aggiungono quelle più piccole, fini e volatili, questo perché, se ad esempio aggiungessi per primo un cucchiaino di Storace che è morbidissimo e poi qualche lacrima di Olibano che possono essere grosse anche come una nocciola, quando "pestellando", sono riuscita a rompere l'Olibano, lo Storace è già volato via tutto. 
Si riduce tutto ad una miscela di piccoli pezzi e si mescola bene con un cucchiaino; per quanto possibile, usate sempre materiale naturale: marmo o pietra per il mortaio (magari uno antico, in ottone!), legno,  bambù, ceramica o acciaio per il cucchiaio (il massimo sarebbe l'argento 800).
Porre il composto sul carbone in piccole quantità per volta per vedere come si comporta e se necessario aggiustare i modi.

Le misture non sono difficili da realizzare, ma bisogna conoscere bene gli ingredienti base che si desidera utilizzare, come si comportano durante la combustione, come stanno in associazione con altre sostanze e se il risultato è piacevole.
Questo lo possiamo decidere se fumighiamo solo per il profumo, in sede rituale, a volte le ricette delle misture da usare sono quelle stabilite e possono non essere profumate).
Ci sono sostanze con odore molto forte e persistente come ad esempio lo Storace, la Lavanda, il Mentolo e la Canfora, in associazione con altre il loro profumo copre tutto, quindi vanno dosate con ancora più attenzione.

L'unico modo per riuscire è provare, in poco tempo capirete tutte queste piccole accortezze per far sì che quella della fumigazione, che sia per questioni rituali o meramente ricreative, sia un'esperienza piacevole sotto tutti gli aspetti.
Non sono sicura, ma credo di avervi detto tutto, se ci sono domande, mi trovate qui o sul mio Insta "acasadisarina", dove faccio tutti gli esperimenti stregosi che poi porto in Accademia.
Nel prossimo articolo, che probabilmente sarà l'ultimo di questo studio (yeheee!) parleremo di qualche ricetta/mistura.
Sara

Scuola di incenso (otto). La pratica

mercoledì 6 gennaio 2021