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anche la I^ II^ III^ IV^ V^ e
VI^
parte
Fin
ora vi ho parlato di resine seguendo
certi
criteri:
-o perché
appartenenti
alle
stesse
grandi famiglie botaniche;
-o
sono quelle che citiamo ad Unguentorum perché è giusto che in
Accademia si seguano delle linee guida di base per poi far in modo
che ognuno possa sviluppare i propri interessi;
-o perché sono molto
importanti in magia/stregoneria.
Oggi
voglio scendere più nel personale e parlarvi delle
resine che piacciono a me, così, perché hanno un buon profumo, o
perché le ho trovate molto utili nella mia piccola pratica
stregonica (sono la Strega dei Tuberi ^_^).
Chi ha letto tutti
gli articoli di questo studio, ormai avrà capito che due delle mie
preferite sono il Dammar e l’Elemi, di
cui ho scritto a profusione.
Oggi aggiungo la Sandracca, il Mastice
di Chio, il Ginepro e il Cipresso Nero.
La Sandracca è la resina del Ginepro Articolato (Tetraclinis Articulata) una piccola conifera sempreverde della famiglia delle Cupressaceae originaria della fascia mediterranea occidentale (Malta, Tunisia, Algeria, Marocco e Spagna), con clima subtropicale caldo e secco.
Il
colore della S. varia dal giallo limone all’ambra al rossiccio, ma è sempre di
aspetto vetroso.
In passato, in nord Africa e Arabia veniva
apprezzata per le sua proprietà medicinali in particolare,
utilizzata in fumigazioni serali per favorire il sonno.
Un
pizzico di S. da sola sulla pastiglia di carbone, ha azione
chiarificante, rinvigorisce e purifica l’aria pesante presente
negli ambienti chiusi.
Per
quanto mi riguarda la trovo adorabilmente profumata.
Il consiglio della strega Sarina: per
aumentare il suo potere sull’ambiente unite in parti uguali,
benzoino, coriandolo e mastice ^_^
Il
Mastice di Chio (o
di Chios,
spesso
denominato semplicemente Mastice o
Lentisco),
è
la resina trasparente del Lentisco (Pistacia Lentiscus), un arbusto
sempreverde diffuso in tutto
il bacino mediterraneo, nelle regioni costiere, in pianura e in bassa
collina,
in Italia è presente in Liguria
e
al sud sulla costa adriatica.
Il MdC nella storia ha avuto diversi utilizzi, come gomma da masticare e per le su proprietà curative, sciolta nella trementina si usa come vernice artistica.
Sull’
isola greca di Chio che è il luogo di produzione della resina di
maggior pregio viene preparato un liquore aromatico con funzioni
digestive, nonché un dolce caramelloso
Nell’ antico Egitto, dove si importava il M. dalla Grecia e lo si usava per la mummificazione, il M. veniva definito “il
profumo gradito agli Dei”.
Sono affezionata al M. perché pare fosse uno degli ingredienti del Kyphi una miscela di incenso egizio in cui mi sono cimentata tempo fa e di cui parleremo (Maestro, aspetto con ansia la tua ricetta, quando avrai perfezionato quella del minestrone! ^______^)
In magia, il M. emana un profumo etereo che pulisce, rischiara la mente e dona vivacità interiore, si presta alla contemplazione e alla meditazione; le fumigazioni con il M. conferiscono facoltà chiaroveggenti perché potenziano l'intuito e favoriscono le visioni.
Nella mia piccola pratica stregonica, solitamente non mi rivolgo a divinità particolari, considerando la Natura una divinità unica, ma ci sono alcune rare volte in cui sento il bisogno di una mano sulla spalla, così, chiudo gli occhi e immagino che il fumo del M. arrivi fino alla Dea e il suo profumo mi aiuta a guardare in alto e trasmette una sensazione di luce.
Vorrei
finire questa carrellata di fantastiche
creature, alberi
resinosi con due alberi poco resinosi. ^___^
Il
Cipresso Nero (Cupressus
serpervirens)
e
il Ginepro
(Juniperus
communis) non
hanno molto in comune con questo studio sulle resine ma sono due dei
miei
alberi preferiti. Come
la Sandracca, sono
della famiglia delle
Cupressaceae.
La scarsa
resina del Cipresso, ne rende incorruttibile il legno, ma lo intride
di una profumo balsamico paradisiaco.
È
possibile fumigare il legno, gli aghi e le galbule (i frutti) quando
diventano legnose, il profumo, balsamico e acuto, aiuta a superare i
lutti e a gli ostacoli che si incontrano nella vita.
Anche il
Ginepro produce quantità esigue di resina (profumatissima!), ma di
esso si possono fumigare anche il legno, gli aghi e soprattutto le
bacche. In un vecchio manuale di erboristeria, ho letto le parole di
qualche monaco erborista ubriacone che diceva: “Dove c’è odore
di Ginepro, non sosta il demonio”.
Per quanto riguarda
la fumigazione di questi due alberi, non posso parlarvi di grandi
poteri magici, ma non c’è niente che aiuti il momento della
divinazione, come avvolgere la stanza di questi profumi, perché
potenziano la nostra capacità di concentrazione.
Una
cosa bella che ho sentito è “Del Ginepro, ciò che non si fumiga
si beve!” (Riferendosi al Gin, a vini e liquori aromatici e alla
grappa al Ginepro).
Il
consiglio della strega Sarina,
ricetta per la divinazione: bacche di ginepro con resina di abete
rosso e sandracca in parti uguali, oppure, sempre in parti uguali,
salvia e ginepro insieme.
Soffro fisicamente all'idea che
gli alberi si abbattano senza pensarci un attimo, così, solo per
profitto. Ma è colpa degli alberi, perché non trasmettono il
segnale wi-fi, altrimenti ne pianteremmo ovunque, peccato che
producano solo l'ossigeno che ci permette di respirare.
Nel mio
mondo ideale, invece che sette miliardi e mezzo di stronzi, sul
pianeta ci sarebbero sette miliardi e mezzo di alberi in più.
In
futuro potrebbe venirmi in mente qualche altra bella resina di cui
parlare, mi riservo di farlo, anche su suggerimento.
Ci vediamo
alla prossima con un po' di pratica con gli incensi.
Sara
Leggi anche la parte VIII
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