Scuola di incenso (quinta parte). Dammar e Copale

domenica 27 dicembre 2020

Leggi anche la I^ II^ III^ e IV^ parte

Non avevo mai veramente preso in considerazione il Copale prima di questa occasione di studio, ne possedevo due qualità comprate moltissimi anni fa, un
a delle due sicuramente alla Libreria Ecumenica che c’era nel mezzanino della metro San Babila a Milano, l’altra.. non ricordo. Purtroppo all’epoca non fui molto precisa, rovesciai le resine dalle bustine nei barattoli e ci scrissi sopra “Copale” e basta, quindi non saprò mai da quale albero di quale parte del mondo esse vengano, sono anche molto vecchie, e quindi credo praticamente inadatte alla fumigazione.
In realtà non avrei dato molto peso al
Copale, se non fosse che studiando una delle mie resine preferite e cioè il Dammar (ne parlo sempre, lo so), lo trovo imparentato sia con l’Elemi che con il Copale e anzi spesso, la stessa resina di una specie botanica a volte viene chiamata Dammar, a volte Copale.
Anche qui ho tentato di fare un po’ d’ordine anche se alla fine di questo studio, ho capito che classificare ESATTAMENTE i nomi botanici di queste piante resinose ed associare ad essi le rispettive resine con i loro molteplici nomi, è praticamente impossibile (almeno per me).
Ma via con la prima "diapositiva" ^_^

Fai clic sull’immagine per ingrandirla. Si tratta di totale farina del mio sacco, quindi se sei onesto, non riprodurla (Il nome esatto è DIPTEROCARPACEAE, manca una "A")

Il primo D. che ho avuto a casa (che ho ancora ma che è talmente vecchio che gettato sul carbone, non fuma più, annerisce e basta), proveniente da Shorea Selanica, si presenta come scaglie bianchissime, praticamente trasparenti, di consistenza vetrosa.

In seguito ho avuto la possibilità di provare il Sal (Shorea Robusta) di consistenza completamente diversa, resinosa, più simile al Benzoino di Sumatra..

Le prime notizie botaniche che lessi a proposito, dicevano che il D. viene dalla famiglia delle Dipterocarpaceae, del genere Shorea (specie Robusta e Selanica) e genere Hopea.
Spesso ci si imbatte nella dicitura “Shorea Wiesnerii”, essa si trova elencata in molti siti web come un’importante fonte di Dammar, tuttavia, questo sembra essere un nome commerciale o un sinonimo.
Con la dicitura Hopea, non si trova alcun riferimento a piante di questo genere che producano D., ma basta usare il suo sinonimo “Belanocarpus” che, con un po' di fatica, si incontra la specie Heimii che a sua volta produce un D. di ottima qualità chiamato Damar (con un m. sola) Penak.
La specie Hypochra, che produce il D. Temak, di buona qualità, è, insieme alla Shorea Selanica, in pericolo critico di estinzione.
Per finire, come abbiamo già visto, il D. viene prodotto anche dalla specie Canarium strinctum delle famiglia Burseraceae.

Il perché - a resine diverse di
alberi di famiglie botaniche diverse che crescono in due angoli lontanissimi del globo, venga dato lo stesso nome - non mi fa dormire la notte.
Il punto è che in magia così come per fumigazione per scopo ricreativo, il Dammar è poco conosciuto e usato, lo è di più come vernice di finitura per pittura artistica e poi, come dicevo, molte di queste specie sono purtroppo in via d’estinzione..

So che ho detto che non avrei parlato di profumi, ma il D. nei miei recettori olfattivi è addirittura “evocativo”.
Per me ha un odore “fresco e salato”, lo so che salato non vuol dire niente, ma è così che lo sento; avvolta nel suo fumo, a volte, mi fa ricordare le cose che ho dimenticato, a volte le persone del passato e a volte mi provoca uno sfogo di emozioni, cosa che lascio che avvenga perché ne percepisco la "necessità"
  

Continuo anche se sono già abbastanza confusa, e sul mio cammino profumato trovo altre due famiglie botaniche

Di questo ultimo schema vorrei far notare solo due cose: che due alberi della stesso genere (Aghatis), producono uno il Dammar, l'altro il Copale; e che la resina della specie Dammara viene chiamata sia Dammar (Cat-Eye), sia Copale Scuro.
Per finire, recentemente è apparso un articolo sull'American Botanical Journal, secondo cui, da poco tempo si tende a considerare la
specie Agathis Dammara, come l'unica vera fonte esclusiva del Dammar.
Ne prendiamo atto.

Nei prossimi articoli, parleremo di qualche resina per fumigazione svincolata dalle grandi
famiglie botaniche (il Sangue di Drago, la Sandracca, il mastice di Chio), di libri, faremo un po' di pratica e poi qualche ricetta.
Vi as
petto.
Sara

Leggi anche la parte sul Sangue di Drago 

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