Con
catoptromanzia, catottromanzia, o enottromanzia, “Divinazione con gli
specchi”, intendiamo l'arte del divinare per mezzo di specchi
(catoptromanzia), sfera di cristallo (cristallomanzia) e specchio d’
acqua oscura o pulita (idromanzia).
Leggere nel cristallo che ha
da sempre affascinato la mente umana, prese nei secoli varie forme
fra le quali la più comune in antico era quella di guardare entro un
specchio concavo.
Spesso mi si chiede come è possibile
avvicinarsi a questo tipo di pratica divinatoria.. La risposta è la
medesima che do a riguardo dello studio di ogni pratica di questo
tipo: non può esserci miglior giudice che lo sperimentatore stesso
poiché il modo di concentrarsi dell'uno può risultare impossibile a
un altro.
Durante
la storia, anche le forme di divinazione con gli specchi sono passate
sotto la disapprovazione del clero, difatti, intorno al 450 D.C. la
chiesa di Roma decretò che qualunque cristiano il quale credesse
esistere nello specchio uno spirito familiare, dovesse essere colpito
da anatema e gli fosse proibito di tornare nel grembo della chiesa se
prima non si fosse sottoposto a speciali penitenze.
In
quell’ epoca si credeva che le visioni nel cristallo fossero di
natura oggettiva, cioè che si formassero sulla superficie del
“mezzo”, oggi siamo coscienti del fatto che ciò che vediamo sono
riproduzioni delle immagini del pensiero del nostro subcosciente.
Nel
1332 un poeta persiano, Ibn Kaldoun era già arrivato a questa
conclusione:
“Alcuni
credono che le immagini percepite con questo mezzo si formino sulla
superficie dello specchio, ma sono in errore.
L'indovino fissa
la superficie fino a che i suoi occhi non lo vedono più e una specie
di nebbia si interpone fra essi e lo specchio.
È sopra questo
velo che si disegnano le figure che egli desidera vedere, la
percezione nasce dal suo intimo e non si trasmette agli occhi, bensì
all'anima”.
Quindi,
prima che alcun oggetto si renda visibile sul cristallo, un velo di
nebbia biancastra ne intercetta la superficie e soltanto quando
questa svanisce le visioni si fanno apparenti.
Il cristallo
serve come aiuto per la memoria, anche per richiamare ricordi
dimenticati, ma i poteri più comuni della visone nel cristallo sono
la rappresentazione di cose o di fatti prodotti altrove in quello
stesso momento.
Accade
però anche, che durante il consulto si abbia già la mente già
fissa sulla risposta che si desidera avere, e la forte intensità del
desiderio ne imprime l'idea sull'atmosfera di pensiero trasformandosi
poi in forma oggettiva quando si guarda il cristallo.
Vi sono
persone le cui visioni nel cristallo prendono l'apparenza di scene e
di persone a loro sconosciute, senza che si possa dare ad esse un’
interpretazione chiara.
Per farvi un esempio ecco un fatto
successo tempo fa.
Un’amica mi pregò un giorno di vedere e
darle notizie di una persona scomparsa e quasi immediatamente vidi
un’ anziana signora che mi guardava con un sorriso di trionfo,
aveva un naso assai prominente e un mento aguzzo, il suo viso era
pieno di rughe, specialmente ai lati degli occhi, come se fosse
sempre sorridente.
Portava uno scialletto bianco con un angolo
nero e nonostante le rughe del viso, la facessero sembrare anziana, i
suoi capelli erano di un castano perfetto.
L'immagine scomparve,
e la mia amica mi disse che invece della persona scomparsa, ne avevo
descritto la madre, che tutti in famiglia erano convinti che la
vecchia signora si tingesse i capelli, poiché essi si mantenevano
scuri quantunque avesse 82 anni.
Poi mi domandò se l'avessi
veduta tanto bene da poterne distinguere la somiglianza in una
fotografia del figlio, e io potei, senza la minima esitazione,
scegliere proprio la fotografia giusta tanta era la somiglianza con
l’ immagine della visione.
Uno degli interrogativi che ci si
pongono quindi, è se si tratti o no di auto ipnosi: fino a che
punto, i divinatori col cristallo sono auto ipnotizzati?
Il
cristallo o la superficie lucente agisce forse sui nervi ottici in
modo da produrre una specie di semi sonnolenza della coscienza
normale e da far prevalere la personalità subcosciente?
Comunque
gli effetti sembrano implicare sempre uno spostamento anormale del
centro della coscienza
Un’
altra questione molto dibattuta è se, e fino a che punto, sia
possibile vedere il futuro nel cristallo, oppure soltanto il passato
ed il presente.
Penso che, a questo riguardo, dobbiamo
riconoscere che quello che è possibile per altre forme di percezione
fisica debba esserlo altrettanto per il cristallo, il quale, se si
ammette la chiaroveggenza, non ha ragioni speciali per essere
escluso.
Per soddisfare l'intima aspirazione di conoscere
l'avvenire, in tutte le epoche vennero costruiti specchi magici di
tutti i generi.
Ve ne furono di tutte le grandezze, composti di
differenti metalli brillanti, in stagno levigato, in argento e in
oro.
Alcuni si servivano di bocce di vetro, di cristallo, di
forme sferiche, altri ancora erano composti di piante narcotiche,
aromatiche, macerate in vasi di diaspro, riempiti d'acqua o di
diverse composizioni.
Il famoso veggente Cagliostro ebbe il
suo.
Possiamo fare una prima distinzione per quanto
riguarda gli specchi magici e cioè specchi magici e specchi
magnetici.
I primi avevano un valore e significato pratico, in
epoche da noi lontane, quando esistevano ancora organizzazioni
iniziatiche molto chiuse che trasmettevano oralmente dati
tradizionali sicuri, permettenti di usare gli specchi descritti in
modo speciale, in virtù di particolari influenze, e capaci di dare
risultati soddisfacenti e qualche volta perfino prodigiosi.
Quanto
agli specchi magnetici, essi avevano un valore particolare all'epoca
dei cosiddetti “magnetizzatori”, individui che avevano la
capacità di “caricare” particolari oggetti in modo, da
“permearli” di forze speciali.
Idromanzia
Anche
l’ idromanzia, cioè la visione entro uno stagno d'acqua oscura,
ebbe seguaci fin dal nono secolo.
Fu anzi in quell’ epoca che
l'Arcivescovo di Rheims attribuiva all’ opera del demonio tutte le
visioni di questo genere specialmente quelle degli idromanti che,
fissando le profondità oscure dell'acqua, cadevano in una specie di
sonno ipnotico e asserivano di ricevere comunicazioni dagli spiriti
degli abissi.
Nell'impossibilità di recarsi presso un pozzo d
acqua stagnante o di una fontana di pietra dall'acqua limpidissima,
si prenda un bacile e lo si riempia d'acqua fin quasi all'orlo e lo
si collochi sopra un tavolo.
Si metta sotto il bacile un foglio
di carta bianca abbastanza largo affinché nessun oggetto circostante
si rifletta sul vetro.
Si fissi lo sguardo sull'acqua per una
decina di minuti ispirandosi alla sola idea di dare al liquido la
proprietà di rendere delle immagini.
Non si dovrà distogliere
lo sguardo dalla superficie dell'acqua, questa attenzione è
necessaria, diversamente è rotto l'incanto e ci vorrà un certo
tempo per ricominciare l'esperienza.
Allorché la manifestazione
si produce, si cade in una specie di trans molto superficiale che
permette di vedere quadri “fluidici” sopra la superficie del
liquido.
In principio si vedono vapori, poi delle nubi che si
condensano e che producono dei paesaggi, e delle forme di tutti i
tipi, a volte allegoriche, a volte figure umane a volte vi si
inscrivono frasi intere.
Antichi
rituali
Sin dai tempi antichi, il guardare nel cristallo a
scopo divinatorio era preceduto da un rituale religioso molto
complicato, che comprendeva invocazioni agli spiriti e alle forze
dell’ aria.
Queste cerimonie preparatorie erano un mezzo di
concentrazione, preparavano alla seduta divinatoria e avevano un ben
preciso risultato pratico sulle visioni che apparivano nel Il
metodo in uso a questo scopo è descritto in un manoscritto antico
che fa parte della collezione Ashmoleall di Oxford.
Vediamolo
per curiosità.
“Prima di tutto lo specchio od il cristallo
deve esser messo nel sangue di una gallina bianca tre Mercoledì o
Venerdì. Poi deve essere tolto, lavato con acqua santa e soffumigato
(probabilmente intende fatto passare attraverso l’incenso).
Prendete
poi tre bastoncini di nocciuolo o verghette di un anno, colle quali
scriverete i nomi degli spiriti e che sotterrerete sotto una
collinetta,. ove gli spiriti o le fate. sogliono adunarsi, il
Mercoledì prima dell’ invocazione che desiderate fare: e quest’
invocazione farete poi il Venerdì seguente alle otto, alle tre, o
alle dieci, quando i pianeti e le ore saranno più propizie.
Se
qualche lettore desiderasse tentare la prova, .non deve dimenticare
di fare l'invocazione col viso rivolto ad est, e star bene attento di
non lasciar più libero lo spirito dopo che se ne sarà
impossessato”.
(Non fatelo, non serve.)
Avere
le visioni
Chi può leggere nel cristallo?
Concentrare
il proprio sguardo sul cristallo riesce abbastanza facile, ma la
maggioranza di chi tenta non riesce poi a vedere riflesso in esso che
gli oggetti circostanti.
Uno degli esercizi utili a questa
pratica si può fare mentre si sta leggendo una novella, una storia o
una commedia, oppure qualcuno vi racconta qualcosa.
In questi
attimi, siete in grado di evocare chiaramente nel vostro cervello le
scene di questi fatti?
Li vedete mentalmente?
Fate
ora una prova con queste due semplici domande tratte da un metodo
appositamente scritto per queste pratiche:
-Re Alfredo sedeva a
destra o a sinistra del focolare quando bruciò le
ciambelle?
-Miranda aveva i capelli biondi o bruni?
E
così via, con altre domande del genere.
Le visioni nel
cristallo, infine, dipendono da altri due fattori molto importanti:
la forma degli occhi e la facoltà di concentrazione che ognuno
possiede e sono molte le difficoltà che si possono incontrare per
l'acquisto di queste attitudini.
Ricordate solo due o tre
consigli utili:
-Assumente una posizione di massima comodità
prima di sedersi davanti al cristallo perché la mente non abbia ad
essere distratta da nessuna impressione fisica di disagio.
-Mettete
un panno nero come sfondo al cristallo in modo che gli oggetti
circostanti si riflettano il meno possibile
-Voltate sempre le
spalle alla luce.
-Non prolungate mai troppo la seduta se la
prova non riesce.
-Guardate fisso il cristallo e aldilà del
cristallo. Esso assumerà per le prime volte l'apparenza di un disco
bianco che diventa sempre più chiaro a mano a mano che le visioni
prendono forma.
Contemplazione
della sfera di cristallo
La sfera di cristallo deve avere
un diametro minimo di almeno 7 centimetri, ma sarebbe meglio fosse di
almeno 10-12 centimetri.
Le sfere di cristallo di rocca sono
molto costose, quando hanno queste dimensioni non sono perfettamente
trasparenti e poiché inclusioni o incrinature possono alterare la
visione, è meglio usare una sfera di vetro.
Potete usare un
supporto, di legno o di metallo per reggere la sfera, oppure posarla
direttamente sul tavolo, coperto da un panno nero.
Alcuni
preferiscono tenere la sfera in mano, però senza toccarla
direttamente, anche in questo caso la sfera va retta con la mano
avvolta in un panno nero.
Una delle regole che presiedono a
questa tecnica vuole che solo il veggente tocchi o contempli la
sfera.
Quando non la usate, tenetela sempre coperta con il panno
nero.
Un tempo, prima di passare alla contemplazione della sfera
si compivano azioni magiche, questi rituali, spesso complicatissimi,
servivano a creare l'atmosfera favorente la trance.
Prima
di iniziare a fissare la sfera riscaldatela tenendola un poco fra le
mani, non dimenticate il panno, la sfera non deve mai essere toccata
direttamente.
Poi collocatela sul supporto o sul tavolo,
allontanate gli oggetti che vi danno fastidio perché riflettono la
luce o perché hanno un colore troppo forte.
Alcuni veggenti si
collocano una sorgente luminosa dietro la schiena in maniera che il
raggio di luce cada sulla sfera passando sopra la loro spalla, altri
si siedono con le spalle a una finestra affinché illumini la sfera
la luce del sole o della luna.
Questo, naturalmente, riduce
notevolmente i periodi nei quali poter lavorare con la sfera di
cristallo.
Portati a termine i preparativi, rilassatevi per
qualche minuto e concentratevi sul vostro respiro.
Respirate più
lentamente e più regolarmente possibile, poi guardate nella sfera,
non dovete guardarla tutta ma fissare lo sguardo su un punto di
essa.
Quando la visione sta per arrivare la sfera si « annebbia
», diventa opaca o lattea.
Il processo che prepara l'avvento
della visione può assumere anche altre forme: alcuni percepiscono
determinati colori (sempre gli stessi), altri vedono nella sfera una
specie di luce nera, si tratta di fenomeni sempre uguali in ogni
seduta.
L'annebbiamento per lo più dura molto poco e quando la
sfera ridiventa trasparente, appare la visione.
Non siate
ansiosi, anche se l'annuvolamento non si dilegua o, una volta
scomparso l'annuvolamento, la visione non compare, non
preoccupatevi.
Spesso l'esperimento fallisce a causa del
nervosismo e la paura dell'insuccesso mette in moto l'intelletto, il
pensiero, la coscienza razionale, e lo stato di trance scompare.
Si
può impedire l'instaurarsi di questi stati d'animo solo con un
enorme sforzo di volontà e spesso la visione si manifesta quando ci
si è già rassegnati a non vederla comparire e si sta per rinunciare
all'impresa.
Tutto il processo avviene con il controllo del
respiro.
Quando
la sfera si appanna, concentratevi al massimo sul vostro respiro:
respirate più lentamente e più regolarmente che potete; poi
guardate nella sfera, però ricacciando pensieri ed emozioni.
Se,
nonostante ciò, la visione non compare, probabilmente la visione si
produrrà non nella sfera di cristallo ma davanti al vostro occhi
spirituale.
Provate a chiudere gli occhi.
Avvertite una
sensazione precisa?
Vedete la sfera di cristallo col vostro
occhi spirituale?
Provate l'impulso irresistibile di parlare, o
di scrivere?
Udite voci o assistete all'improvvisa comparsa di
simboli?
Aspettate tranquilli e state attenti, poi prendete nota
di ciò che avete sentito, visto o udito e mettetelo in rapporto con
la domanda.
Se la visione non è particolarmente suggestiva o
interessante, prendete nota dei dettagli apparentemente
insignificanti.
La cosa più importante è avere pazienza e
affrontare l'esperimento senza perdere la calma.
Per
gli oracoli ottici non esistono schemi interpretativi fissi perché
il significato della visione si rivela da sé all'osservatore.
Però
esistono delle regole generali, secondo le quali la visione va
collocata nel presente quando le immagini compaiono in primo piano,
nel passato o nel futuro quando compaiono su] fondo della
sfera.
Anche gli eventi del futuro prossimo, quelli che si
verificheranno a pochi giorni di distanza dalla consultazione
dell'oracolo, si manifestano in primo piano.
Nella metà
sinistra della sfera gli avvenimenti si visualizzano sotto forma di
simboli, nella metà destra nella loro forma concreta, reale.
Quando
le immagini non sono nitide significa che non si conoscono bene i
propri desideri e probabilmente si è influenzati dalla volontà di
altre persone, oppure che nel problema di cui trattasi sono in gioco
fattori che non si conoscono e sui quali non si può influire.
Dopo
la seduta coprite la sfera col panno nero.
Potete anche
avvolgerla in esso e riporla in una cassetta.
Alcuni veggenti
dopo ogni seduta la lavano sotto l'acqua corrente per liberarla delle
sostanze immateriali che potrebbero essersi raccolte sulla sua
superficie. Secondo altri invece non bisogna assolutamente farlo.
Studiate
su libri e internet, annotate i vostri lavori di divinazione con
specchio, acqua e sfera, i successi e gli insuccessi, le vostre
sensazioni e frustrazioni, solo con lo studio e la pratica si
ottengono risultati.
Sara