Catoptromanzia (Divinazione con gli specchi)

mercoledì 11 novembre 2020

       

Con catoptromanzia, catottromanzia, o enottromanzia, “Divinazione con gli specchi”, intendiamo l'arte del divinare per mezzo di specchi (catoptromanzia), sfera di cristallo (cristallomanzia) e specchio d’ acqua oscura o pulita (idromanzia).
Leggere nel cristallo che ha da sempre affascinato la mente umana, prese nei secoli varie forme fra le quali la più comune in antico era quella di guardare entro un specchio concavo.
Spesso mi si chiede come è possibile avvicinarsi a questo tipo di pratica divinatoria.. La risposta è la medesima che do a riguardo dello studio di ogni pratica di questo tipo: non può esserci miglior giudice che lo sperimentatore stesso poiché il modo di concentrarsi dell'uno può risultare impossibile a un altro.

Durante la storia, anche le forme di divinazione con gli specchi sono passate sotto la disapprovazione del clero, difatti, intorno al 450 D.C. la chiesa di Roma decretò che qualunque cristiano il quale credesse esistere nello specchio uno spirito familiare, dovesse essere colpito da anatema e gli fosse proibito di tornare nel grembo della chiesa se prima non si fosse sottoposto a speciali penitenze.

In quell’ epoca si credeva che le visioni nel cristallo fossero di natura oggettiva, cioè che si formassero sulla superficie del “mezzo”, oggi siamo coscienti del fatto che ciò che vediamo sono riproduzioni delle immagini del pensiero del nostro subcosciente.
Nel 1332 un poeta persiano, Ibn Kaldoun era già arrivato a questa conclusione:

Alcuni credono che le immagini percepite con questo mezzo si formino sulla superficie dello specchio, ma sono in errore.
L'indovino fissa la superficie fino a che i suoi occhi non lo vedono più e una specie di nebbia si interpone fra essi e lo specchio.
È sopra questo velo che si disegnano le figure che egli desidera vedere, la percezione nasce dal suo intimo e non si trasmette agli occhi, bensì all'anima”.

Quindi, prima che alcun oggetto si renda visibile sul cristallo, un velo di nebbia biancastra ne intercetta la superficie e soltanto quando questa svanisce le visioni si fanno apparenti.
Il cristallo serve come aiuto per la memoria, anche per richiamare ricordi dimenticati, ma i poteri più comuni della visone nel cristallo sono la rappresentazione di cose o di fatti prodotti altrove in quello stesso momento.

Accade però anche, che durante il consulto si abbia già la mente già fissa sulla risposta che si desidera avere, e la forte intensità del desiderio ne imprime l'idea sull'atmosfera di pensiero trasformandosi poi in forma oggettiva quando si guarda il cristallo.
Vi sono persone le cui visioni nel cristallo prendono l'apparenza di scene e di persone a loro sconosciute, senza che si possa dare ad esse un’ interpretazione chiara.
Per farvi un esempio ecco un fatto successo tempo fa.
Un’amica mi pregò un giorno di vedere e darle notizie di una persona scomparsa e quasi immediatamente vidi un’ anziana signora che mi guardava con un sorriso di trionfo, aveva un naso assai prominente e un mento aguzzo, il suo viso era pieno di rughe, specialmente ai lati degli occhi, come se fosse sempre sorridente.
Portava uno scialletto bianco con un angolo nero e nonostante le rughe del viso, la facessero sembrare anziana, i suoi capelli erano di un castano perfetto.
L'immagine scomparve, e la mia amica mi disse che invece della persona scomparsa, ne avevo descritto la madre, che tutti in famiglia erano convinti che la vecchia signora si tingesse i capelli, poiché essi si mantenevano scuri quantunque avesse 82 anni.
Poi mi domandò se l'avessi veduta tanto bene da poterne distinguere la somiglianza in una fotografia del figlio, e io potei, senza la minima esitazione, scegliere proprio la fotografia giusta tanta era la somiglianza con l’ immagine della visione.
Uno degli interrogativi che ci si pongono quindi, è se si tratti o no di auto ipnosi: fino a che punto, i divinatori col cristallo sono auto ipnotizzati?
Il cristallo o la superficie lucente agisce forse sui nervi ottici in modo da produrre una specie di semi sonnolenza della coscienza normale e da far prevalere la personalità subcosciente?
Comunque gli effetti sembrano implicare sempre uno spostamento anormale del centro della coscienza

Un’ altra questione molto dibattuta è se, e fino a che punto, sia possibile vedere il futuro nel cristallo, oppure soltanto il passato ed il presente.
Penso che, a questo riguardo, dobbiamo riconoscere che quello che è possibile per altre forme di percezione fisica debba esserlo altrettanto per il cristallo, il quale, se si ammette la chiaroveggenza, non ha ragioni speciali per essere escluso.
Per soddisfare l'intima aspirazione di conoscere l'avvenire, in tutte le epoche vennero costruiti specchi magici di tutti i generi.
Ve ne furono di tutte le grandezze, composti di differenti metalli brillanti, in stagno levigato, in argento e in oro.
Alcuni si servivano di bocce di vetro, di cristallo, di forme sferiche, altri ancora erano composti di piante narcotiche, aromatiche, macerate in vasi di diaspro, riempiti d'acqua o di diverse composizioni.
Il famoso veggente Cagliostro ebbe il suo.

Possiamo fare una prima distinzione per quanto riguarda gli specchi magici e cioè specchi magici e specchi magnetici.
I primi avevano un valore e significato pratico, in epoche da noi lontane, quando esistevano ancora organizzazioni iniziatiche molto chiuse che trasmettevano oralmente dati tradizionali sicuri, permettenti di usare gli specchi descritti in modo speciale, in virtù di particolari influenze, e capaci di dare risultati soddisfacenti e qualche volta perfino prodigiosi.
Quanto agli specchi magnetici, essi avevano un valore particolare all'epoca dei cosiddetti “magnetizzatori”, individui che avevano la capacità di “caricare” particolari oggetti in modo, da “permearli” di forze speciali.


Idromanzia
Anche l’ idromanzia, cioè la visione entro uno stagno d'acqua oscura, ebbe seguaci fin dal nono secolo.
Fu anzi in quell’ epoca che l'Arcivescovo di Rheims attribuiva all’ opera del demonio tutte le visioni di questo genere specialmente quelle degli idromanti che, fissando le profondità oscure dell'acqua, cadevano in una specie di sonno ipnotico e asserivano di ricevere comunicazioni dagli spiriti degli abissi.
Nell'impossibilità di recarsi presso un pozzo d acqua stagnante o di una fontana di pietra dall'acqua limpidissima, si prenda un bacile e lo si riempia d'acqua fin quasi all'orlo e lo si collochi sopra un tavolo.
Si metta sotto il bacile un foglio di carta bianca abbastanza largo affinché nessun oggetto circostante si rifletta sul vetro.
Si fissi lo sguardo sull'acqua per una decina di minuti ispirandosi alla sola idea di dare al liquido la proprietà di rendere delle immagini.
Non si dovrà distogliere lo sguardo dalla superficie dell'acqua, questa attenzione è necessaria, diversamente è rotto l'incanto e ci vorrà un certo tempo per ricominciare l'esperienza.
Allorché la manifestazione si produce, si cade in una specie di trans molto superficiale che permette di vedere quadri “fluidici” sopra la superficie del liquido.
In principio si vedono vapori, poi delle nubi che si condensano e che producono dei paesaggi, e delle forme di tutti i tipi, a volte allegoriche, a volte figure umane a volte vi si inscrivono frasi intere.

Antichi rituali
Sin dai tempi antichi, il guardare nel cristallo a scopo divinatorio era preceduto da un rituale religioso molto complicato, che comprendeva invocazioni agli spiriti e alle forze dell’ aria.
Queste cerimonie preparatorie erano un mezzo di concentrazione, preparavano alla seduta divinatoria e avevano un ben preciso risultato pratico sulle visioni che apparivano nel Il metodo in uso a questo scopo è descritto in un manoscritto antico che fa parte della collezione Ashmoleall di Oxford.
Vediamolo per curiosità.
“Prima di tutto lo specchio od il cristallo deve esser messo nel sangue di una gallina bianca tre Mercoledì o Venerdì. Poi deve essere tolto, lavato con acqua santa e soffumigato (probabilmente intende fatto passare attraverso l’incenso).
Prendete poi tre bastoncini di nocciuolo o verghette di un anno, colle quali scriverete i nomi degli spiriti e che sotterrerete sotto una collinetta,. ove gli spiriti o le fate. sogliono adunarsi, il Mercoledì prima dell’ invocazione che desiderate fare: e quest’ invocazione farete poi il Venerdì seguente alle otto, alle tre, o alle dieci, quando i pianeti e le ore saranno più propizie.
Se qualche lettore desiderasse tentare la prova, .non deve dimenticare di fare l'invocazione col viso rivolto ad est, e star bene attento di non lasciar più libero lo spirito dopo che se ne sarà impossessato”.
(Non fatelo, non serve.)

Avere le visioni
Chi può leggere nel cristallo?
Concentrare il proprio sguardo sul cristallo riesce abbastanza facile, ma la maggioranza di chi tenta non riesce poi a vedere riflesso in esso che gli oggetti circostanti.
Uno degli esercizi utili a questa pratica si può fare mentre si sta leggendo una novella, una storia o una commedia, oppure qualcuno vi racconta qualcosa.
In questi attimi, siete in grado di evocare chiaramente nel vostro cervello le scene di questi fatti?
Li vedete mentalmente?

Fate ora una prova con queste due semplici domande tratte da un metodo appositamente scritto per queste pratiche:
-Re Alfredo sedeva a destra o a sinistra del focolare quando bruciò le ciambelle?
-Miranda aveva i capelli biondi o bruni?

E così via, con altre domande del genere.
Le visioni nel cristallo, infine, dipendono da altri due fattori molto importanti: la forma degli occhi e la facoltà di concentrazione che ognuno possiede e sono molte le difficoltà che si possono incontrare per l'acquisto di queste attitudini.

Ricordate solo due o tre consigli utili:
-Assumente una posizione di massima comodità prima di sedersi davanti al cristallo perché la mente non abbia ad essere distratta da nessuna impressione fisica di disagio.
-Mettete un panno nero come sfondo al cristallo in modo che gli oggetti circostanti si riflettano il meno possibile
-Voltate sempre le spalle alla luce.
-Non prolungate mai troppo la seduta se la prova non riesce.
-Guardate fisso il cristallo e aldilà del cristallo. Esso assumerà per le prime volte l'apparenza di un disco bianco che diventa sempre più chiaro a mano a mano che le visioni prendono forma.

Contemplazione della sfera di cristallo
La sfera di cristallo deve avere un diametro minimo di almeno 7 centimetri, ma sarebbe meglio fosse di almeno 10-12 centimetri.
Le sfere di cristallo di rocca sono molto costose, quando hanno queste dimensioni non sono perfettamente trasparenti e poiché inclusioni o incrinature possono alterare la visione, è meglio usare una sfera di vetro.
Potete usare un supporto, di legno o di metallo per reggere la sfera, oppure posarla direttamente sul tavolo, coperto da un panno nero.
Alcuni preferiscono tenere la sfera in mano, però senza toccarla direttamente, anche in questo caso la sfera va retta con la mano avvolta in un panno nero.
Una delle regole che presiedono a questa tecnica vuole che solo il veggente tocchi o contempli la sfera.
Quando non la usate, tenetela sempre coperta con il panno nero.
Un tempo, prima di passare alla contemplazione della sfera si compivano azioni magiche, questi rituali, spesso complicatissimi, servivano a creare l'atmosfera favorente la trance.

Prima di iniziare a fissare la sfera riscaldatela tenendola un poco fra le mani, non dimenticate il panno, la sfera non deve mai essere toccata direttamente.
Poi collocatela sul supporto o sul tavolo, allontanate gli oggetti che vi danno fastidio perché riflettono la luce o perché hanno un colore troppo forte.
Alcuni veggenti si collocano una sorgente luminosa dietro la schiena in maniera che il raggio di luce cada sulla sfera passando sopra la loro spalla, altri si siedono con le spalle a una finestra affinché illumini la sfera la luce del sole o della luna.
Questo, naturalmente, riduce notevolmente i periodi nei quali poter lavorare con la sfera di cristallo.
Portati a termine i preparativi, rilassatevi per qualche minuto e concentratevi sul vostro respiro.
Respirate più lentamente e più regolarmente possibile, poi guardate nella sfera, non dovete guardarla tutta ma fissare lo sguardo su un punto di essa.
Quando la visione sta per arrivare la sfera si « annebbia », diventa opaca o lattea.
Il processo che prepara l'avvento della visione può assumere anche altre forme: alcuni percepiscono determinati colori (sempre gli stessi), altri vedono nella sfera una specie di luce nera, si tratta di fenomeni sempre uguali in ogni seduta.
L'annebbiamento per lo più dura molto poco e quando la sfera ridiventa trasparente, appare la visione.
Non siate ansiosi, anche se l'annuvolamento non si dilegua o, una volta scomparso l'annuvolamento, la visione non compare, non preoccupatevi.
Spesso l'esperimento fallisce a causa del nervosismo e la paura dell'insuccesso mette in moto l'intelletto, il pensiero, la coscienza razionale, e lo stato di trance scompare.
Si può impedire l'instaurarsi di questi stati d'animo solo con un enorme sforzo di volontà e spesso la visione si manifesta quando ci si è già rassegnati a non vederla comparire e si sta per rinunciare all'impresa.
Tutto il processo avviene con il controllo del respiro.

Quando la sfera si appanna, concentratevi al massimo sul vostro respiro: respirate più lentamente e più regolarmente che potete; poi guardate nella sfera, però ricacciando pensieri ed emozioni.
Se, nonostante ciò, la visione non compare, probabilmente la visione si produrrà non nella sfera di cristallo ma davanti al vostro occhi spirituale.
Provate a chiudere gli occhi.
Avvertite una sensazione precisa?
Vedete la sfera di cristallo col vostro occhi spirituale?
Provate l'impulso irresistibile di parlare, o di scrivere?
Udite voci o assistete all'improvvisa comparsa di simboli?
Aspettate tranquilli e state attenti, poi prendete nota di ciò che avete sentito, visto o udito e mettetelo in rapporto con la domanda.
Se la visione non è particolarmente suggestiva o interessante, prendete nota dei dettagli apparentemente insignificanti.
La cosa più importante è avere pazienza e affrontare l'esperimento senza perdere la calma.

Per gli oracoli ottici non esistono schemi interpretativi fissi perché il significato della visione si rivela da sé all'osservatore.
Però esistono delle regole generali, secondo le quali la visione va collocata nel presente quando le immagini compaiono in primo piano, nel passato o nel futuro quando compaiono su] fondo della sfera.
Anche gli eventi del futuro prossimo, quelli che si verificheranno a pochi giorni di distanza dalla consultazione dell'oracolo, si manifestano in primo piano.
Nella metà sinistra della sfera gli avvenimenti si visualizzano sotto forma di simboli, nella metà destra nella loro forma concreta, reale.
Quando le immagini non sono nitide significa che non si conoscono bene i propri desideri e probabilmente si è influenzati dalla volontà di altre persone, oppure che nel problema di cui trattasi sono in gioco fattori che non si conoscono e sui quali non si può influire.

Dopo la seduta coprite la sfera col panno nero.
Potete anche avvolgerla in esso e riporla in una cassetta.
Alcuni veggenti dopo ogni seduta la lavano sotto l'acqua corrente per liberarla delle sostanze immateriali che potrebbero essersi raccolte sulla sua superficie. Secondo altri invece non bisogna assolutamente farlo.

Studiate su libri e internet, annotate i vostri lavori di divinazione con specchio, acqua e sfera, i successi e gli insuccessi, le vostre sensazioni e frustrazioni, solo con lo studio e la pratica si ottengono risultati.
Sara

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