Non
possiamo (e non vogliamo) più fare a meno della tecnologia, essa ha
invaso le nostre vite e inesorabilmente fa parte anche degli studi
teorici e della pratica di noi streghe del 2000.
Sono la prima
che quando trova spunti interessanti in rete, salva il materiale su
file e con gli anni, la quantità di materiale salvato è davvero
poderosa.
E da questo punto di vista sono un po’ una
contraddizione, perché di solito sono una talebana del “nature”:
niente plastica, niente cose/inchiostri/candele colorate
artificialmente, niente poliestere ecc ecc.. invece la tecnologia
all'interno del nostro campo di studi, non mi infastidisce
minimamente
Ci sono momenti in cui abbiamo tamburi, flauti e
campanelle, ci sono volte che, chi ci accompagna sono campane
tibetane in mp3 e la cosa ne mi disturba, ne mi deconcentra, ne
compromette il nostro intento.
Per quanto riguarda il
nostro “libro personale” cartaceo o digitale invece, vorrei
raccontarvi una delle mie avventure.
Proprio nel periodo in cui
internet arrivò a casa (era il ‘98), erano mesi che facevo lo
squalo (fare lo squalo è quando vedi una cosa che ti piace e non ti
decidi mai se prenderla o no e vai avanti e indietro per guardarla
nella vetrina) ad una di quelle cartolerie di una volta, coi banconi
alti di legno scuro e mille cassetti alle pareti dello stesso colore,
piene di carta da lettere di tutti i tipi (esiste ancora?) e penne
stilografiche.
In vetrina c'era uno di quegli album per
fotografie matrimoniali, 40x40 circa, con le pagine di cartoncino con
la velina sopra ad ognuno, la copertina rigida era decorata con i
diversi tipi di rose e i loro nomi botanici e avevo in mente di
trasformarlo nel libro dei sigilli di Shaytan, un sigillo per ogni
pagina con il disegno e la descrizione tutto a inchiostro nero di
china in più volevo decorare sempre a mano la velina in modo che una
volta sopra al proprio cartoncino, formassero delle decorazioni
particolari, tipo gargoyles e via dicendo.
Il prezzo era
altissimo in care vecchie Lire Italiane e quindi c'ho pensato su per
un po’, ma poi alla fine entrai e tenendolo sotto braccio, venne a
casa con me.
Visto l'argomento delicato cui volevo destinare quel libro, sempre prima di mettermi a scrivere, preparavo l'ambiente, la luce, fumigavo un particolare incenso per la veggenza di mia ideazione e molte altre cerimonie come ad esempio, mentre scrivevo, cantare alcune litanie .
Nella prima pagina come incipit, scrissi questa frase attribuita all'esoterista francese Eliphas Lévi:
“L'uomo attaccato alle proprie idee che teme di perderle, pauroso di nuove verità, e non disposto a dubitare di tutto, deve chiudere questo libro: lo capirebbe male e ne rimarrebbe turbato. Esso rivela segreti che saranno compresi da pochi. Bisogna nascondere la luce agli uccelli notturni poiché li acceca e diviene per essi più oscuro delle oscure tenebre.”
Cominciai
a decorarlo come avevo pensato facendo prima tutte le prove in brutta
copia (ce le ho ancora); finito di vergare e descrivere il primo
sigillo, mi sentivo un'artista.
Cosa è successo dopo?
Invece
di prendere il libro e riporlo con cura come avevo fatto fino a quel
giorno, me lo dimenticai in bella vista sul tavolo del soggiorno e la
sera stessa, prima di cena, lo ritrovai sulle ginocchia di mio zio
Tommasino, il guardiano del Duomo di Parma, che lo sfogliava e faceva
notare a tutto il parentado quanto fossi brava a disegnare!!! (In
realtà sono un cane)
Adesso la cosa mi fa ridere, ma all'epoca
ci rimasi malissimo, tanto che non riuscii più nemmeno a prendere in
mano il libro, era come se si fosse rotto, strappai le pagine già
fatte, lo dimenticai su uno scaffale per anni e non mi occupai mai
più di sigilli demoniaci.
L'Universo aveva deliberato.
Se qualcuno è riuscito ad arrivare fin qui si starà chiedendo cosa c'entra tutto questo con l'argomento in questione.
C'entra
perché da allora, come dicevo, nonostante abbia continuato a
scrivere su carta, non ho disdegnato un più discreto e “riparato”
archivio digitale, per poi magari stampare un argomento e aggiungere
un foglio a quello cartaceo.
Sara
E' interessante invece. ~elis
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