Un anno da dimenticare

giovedì 5 novembre 2020

Mi sono appena lasciata dietro un’altra odiosa estate, e anche se devo ammettere che non è stata una delle peggiori, quel poco è sempre e comunque insopportabile.
Mi sono mossa solo per passare da un condizionatore all'altro, come sempre.

Sono spiacente ma non posso esimermi dal lamentarmi del caldo, per me l’estate è un periodo orribile in tutti i sensi, seguono a ruota le inutili feste natalizie, che se potessi, salterei a piè pari.

Siccome la compagnia “stregosa” è ben consapevole che per almeno tre mesi all'anno sono chiusa nella bombola dell’azoto liquido, negli anni “normali” per “Raccolto” organizziamo un fine settimana di lavori su erbe/incensi/coni/sfumini (smudge stick)/resine, al fresco della mia accogliente cucina.
Non siamo di certo nuovi a questi momenti di aggregazione e creazione nell'ambito dei lavori stagionali, ma è sempre bellissimo, ci divertiamo, mangiamo, cantiamo, creiamo tante cose belle ed utili e rinforziamo i legami che è ciò a cui tengo di più in assoluto.

Quest’anno no..

In questo maledetto 2020, abbiamo saltato l’Equinozio di Primavera, Calendimaggio, Raccolto, persino Calenda, le occasioni per vederci si sono ridotte all'osso, non siamo stati a Grazzano da Romeo e sicuramente salteremo anche la Miniera, e ho detto tutto.

Quest’anno avevo in programma di documentare tutto il processo delle erbe, da quando, a fine febbraio, vado al vivaio per terricci e sementi, fin quando trasformo gli ultimi raccolti e la terra può finalmente riposare a fine ottobre.

Invece anche il mio orticello ha risentito dei mesi di chiusura, mi sono dovuta accontentare di quello che è nato spontaneamente, ma ho comunque fatto del mio meglio nel trasformare i suoi frutti in prodotti che porteremo avanti sotto diverse forme fino alla prossima primavera.

Sono passati Equinozio e Calenda, siamo quasi in Inverno, la Natura dorme ma io, come mio solito, continuo a tenerla d’occhio e presto daremo via al ciclo di produzione delle candele che ci serviranno per tutto l’anno.

È uno dei modi in cui vorrei usare e tenere attivo questo blog, una sorta di diario dei lavori nei vari periodi dell’anno che faccio da sola o con il gruppo, in modo da ricordare e condividere.
Sara

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